Insoddisfatti al lavoro: come migliorare il clima aziendale?
Tra le cause del crescente malessere esistenziale, che per molti diventa malessere psichico, quando non grave patologia mentale, c’è senza dubbio anche la crisi del lavoro e dei lavoratori.
Insoddisfatti e non rimborsati
Passiamo al lavoro una quantità considerevole della nostra vita, e il logoramento delle condizioni lavorative tradizionali, unito all’intrusività permessa dalla tecnologia, fa di noi dei lavoratori a tempo pieno, che ogni tanto si prendono piccoli spazi per una cena à deux, o una serata tra amici.
L’insoddisfazione sul piano del lavoro, di conseguenza, entra nel nostro quotidiano più di quanto avvenisse un tempo, quando usciti dalla fabbrica si potevano cancellare dalla mente nomi, mansioni, dinamiche relazionali.
Così urge un’analisi sul clima e sul benessere lavorativo, che vada al di là di quei tempi e quegli spazi che hanno caratterizzato la vita produttiva del Novecento. Smart working, smart mobbing, leadership diffusa, globalizzazione, e soprattutto apprendimento continuo, diventano le nuove parole del lavoro, parole su cui è necessario soffermarsi, se non vogliamo che le organizzazioni diventino grandi serbatoi di patologia mentale.
Smile, please
Il clima aziendale è determinato dalle scelte organizzative, non c’è dubbio, ma in ultima analisi è creato ogni giorno dalle persone che fanno parte delle dinamiche aziendali, che stingono relazioni, che mandano mail, o scrivono sui gruppi WhatsApp. Insomma, quando entriamo in un contesto lavorativo, per quanto male organizzato, ci entriamo col nostro nome e la nostra faccia, e siamo anche noi i responsabili del clima che respira chi ci lavora vicino.
Il primo asset del clima lavorativo è la disponibilità. Immaginiamo di entrare in ufficio in ritardo, mal vestiti e di pessimo umore. Quali reazioni potremmo suscitare? Sovente dimentichiamo che il lavoro è un fatto sociale, che non riguarda soltanto il compito, ma anche le interazioni di gruppo che conducono alla sua realizzazione.
In molti contesti lavorativi bisognerebbe insegnare a sorridere, ad essere disponibili, a creare empatia, se non simpatia, per i colleghi. Il malessere e l’insoddisfazione sul lavoro dipendono anche dall’aria che si respira in ufficio, e un ambiente lugubre non ha mai giovato a nessuno. Migliorare il clima aziendale si può, almeno fino a un certo punto, e dipende da ciascuno di noi. Proviamo a pensarci, la prossima volta che vorremmo rispondere al veleno ad una mail di gruppo. Esiste anche l’ironia: ed è un detonatore fortissimo.