Geni incompresi

Metto ora in evidenza un particolare tipo di condizione identitaria, quella del genio incompreso.

Va detto che a turno nella vita è successo a tutti di sentirsi incompresi, e magari con la sensazione di avere detto cose molto interessanti nell’indifferenza generale. Ma il genio incompreso è un tipo di individuo particolarmente convinto della sua unicità, e soprattutto che legge la propria solitudine come il risultato dell’appiattimento verso il basso dell’ambiente circostante.

Il genio incompreso non può neppure rifugiarsi in quella che Umberto Eco avrebbe definito la classe degli apocalittici, in quanto a suo modo di vedere non c’è nessuno in grado di condividere le
sue stesse intuizioni. Egli pertanto sente un solitudine fredda che non fa che aumentare ogni volta che qualcosa conferma la sua opinione.

Per non scivolare verso questa condizione è molto importante imparare a sostenere il confronto con i pari, e a fare valere le proprie ragioni non tanto sulla base di una supposta verità soggettiva,
quanto sulla forza della concreta capacità di adattamento e di problem solving.

Farsi valere, non farsi detestare. Ecco un buon sistema per non diventare un ‘genio incompreso’.

Un po’ tutti lo siamo ogni tanto, o almeno ci piace crederlo.

Foto di pawel szvmanski via Unsplash

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