Cos’è il disturbo borderline di personalità ?
Personalità
Tutti sappiamo cos’è la personalità, ciascuno di noi ne ha una. E sappiamo che la personalità è piuttosto ben definita e stabile nel tempo. Ciascuno di noi, inoltre, si riferisce alla personalità usando espressioni comunemente condivise. Ad esempio utilizziamo i termini di Carl G. Jung per dire che una persona è introversa o estroversa, e non dobbiamo spiegare al nostro interlocutore cosa intendiamo, perché lo coglie da sé.
Alcuni tipi di personalità si assomigliano, pur nelle differenze tra individui: per questo se ci dicono che una persona è timida tutti capiamo cosa dobbiamo aspettarci, indipendentemente dal ruolo sociale che quella persona ricopre, dal lavoro che fa o dal suo livello economico.
Lo stesso avviene per altri tipi di persone, per esempio quelle arroganti, oppure per le persone sottomesse, o quelle egocentriche, ecc…
Disturbo borderline di personalità
Anche le patologie del carattere si assomigliano, pur appartenendo a persone diverse, e per questo delineano quadri individuali differenti a seconda del soggetto.
E’ il caso del disturbo borderline di personalità. Con questa espressione viene definita una condizione di alta impulsività, accompagnata da instabilità emotiva e dell’immagine di sé. Ossia una condizione che non rientra in nessuna delle altre categorie diagnostiche, come per esempio la depressione o l’ansia, e pertanto è una patologia che riguarda la personalità.
Il disturbo borderline di personalità può essere spiegato con la presenza di un sé fortemente frammentato: in alcuni casi, per esempio se sottoposto a forte stress, l’individuo va in escandescenze e perde il controllo. La frammentazione del sé durante la crisi può diventare iper frammentazione, o addirittura atomizzazione: e infatti queste persone dicono di loro stesse che ‘vanno in mille pezzi’.
Trattamento
In genere tratto questo disturbo con la terapia orientata alle Relazioni Oggettuali. E’ una terapia di stampo neo psicanalitico ben collaudata, che pone grande attenzione al transfert. Essa parte dalle scoperte di Sigmund Freud e prende in considerazione le relazioni affettive primordiali del paziente, mirando a individuare dove e quando le emozioni e il loro connotato cognitivo non si sono ben integrate nel sé.
Va detto che alcuni disturbi possono essere diagnosticati in comormidità con altri, e questo può complicare il decorso del trattamento. Il disturbo borderline, nello specifico, potrebbe presentarsi insieme ad una diagnosi di disturbo della condotta alimentare, o di abuso di sostanze stupefacenti. In questi casi il trattamento necessiterebbe di tempi più lunghi, per consentire al paziente di integrare in una nuova immagine di sé tutte le parti frammentate.