Dagli adolescenti agli studenti universitari, dagli imprenditori fino ai grandi uomini e donne di Stato, a tutti capita di innamorarsi della persona sbagliata. Tuttavia quando arriva una delusione, puntiamo il dito su quella persona, e giuriamo che è solo colpa sua, perché non ci ha mai dato quello che avremmo voluto.
Cambiare per amore?
Ma questa posizione è ingiusta: alcuni se ne accorgeranno anni dopo, mentre altri non riusciranno mai ad ammetterlo. È ingiusta perché “narcisistica”, ossia non prevede nessuna responsabilità per chi la esprime, ed è ingiusta perché svuota l’altra persona della propria specificità.
Un’altra accusa classica è che l’altro non voglia cambiare per noi, per il nostro amore. Anche questo è sbagliato: parte dal presupposto che nella relazione ci siamo noi al centro, mentre l’altro ci ruota intorno, come un satellite. Ma perché dovrebbe “cambiare” per noi? E se fossero gli altri a chiederci di “cambiare” per loro, come la prenderemmo?
Come si vede, quando nelle relazioni qualcosa va storto, siamo sempre pronti a scaricare le colpe, senza accettare che le cose, come si diceva un tempo, si fanno in due. Le stesse considerazioni valgono per tutti gli altri problemi di coppia, dal tradimento, al ghosting temporaneo, fino ai “periodi di pausa”. L’altro è, e deve restare, se stesso. Possiamo, piuttosto, chiederci, perché crediamo, ci affidiamo, alle persone sbagliate?
La “persona sbagliata”
Anzitutto dire che qualcuno sia sbagliato è ingeneroso. Io preferisco spostare il fuoco sulle aspettative: verso gli altri abbiamo alcune aspettative che sono ragionevoli, e altre che lo sono meno. Perché, dunque, abbiamo aspettative sbagliate?
Le aspettative nelle relazioni dipendono da come siamo abituati, da quale ambiente proveniamo: è quello che ci fa sentire a disagio o meno, è quello che determina ciò che vorremmo, o ciò da cui fuggiamo. Vale il vecchio esempio psicoanalitico dell’eschimese sulla riviera romagnola. Se ci va in vacanza si trova bene, ma se si trasferisce stabilmente, rischia di ammalarsi, perché è abituato ad un clima diverso.
Allo stesso modo, se in una relazione troviamo molto calore e comprensione, quando per varie ragioni non vi siamo abituati, la cosa all’inizio ci potrebbe piacere, ma alla lunga potrebbe creare claustrofobia. Vale lo stesso per le relazioni violente, tossiche, o deprivanti. Se qualcuno ci attrae, ma non ci convince fino in fondo, dovremmo chiederci: quali aspettative abbiamo, come vorremmo che si comportasse?
Attese e aspettative
C’è sempre una ragione profonda, che riguarda noi stessi, il nostro passato, se qualcuno ci attira, se ce ne invaghiamo. L’aspettativa è qualcosa di individuale, dipende da noi, non da come si pone l’altro.
Così passerei dal “perché amiamo persone sbagliate?” a “per quali motivi riponiamo aspettative in chi non è in grado di rispettarle?”.
La domanda è più impegnativa, me ne rendo conto, e costa fatica. Ma se non altro ci consentirà, in futuro, di non ricadere negli stessi errori.