Il successo del narcisista si basa sul ritorno di immagine per chi se ne invaghisce. Sedurre un individuo pieno di sé, infatti, molto amato e ricercato, rinforza, inevitabilmente, l’autostima. Ed è proprio la bassa autostima, quindi, il punto debole su cui fa leva la sua irresistibile fascinazione.
Bello e dannato
Gli individui “belli e dannati” vantano livelli di consenso spropositati e per lo più immeritati. Il segreto di questo successo sta proprio nello spazio che le vittime consentono loro all’interno delle relazioni, che siano affettive o amicali.
A tutti può capitare, in una certa fase della vita, di sentirsi poco amabili, indegni di attenzioni, o addirittura un po’ da buttare via. È proprio allora che si è più vulnerabili al fascino dei narcisisti, ossia quegli individui incapaci di relazionarsi con gli altri, perché concentrati unicamente sui propri bisogni.
In quella fase, incontrare un individuo che emana fascino può essere un grosso inconveniente. Da un lato, riuscire a sedurlo potrebbe dare una grande carica di autostima, ma dall’altro, proprio l’impossibilità di conquistarlo totalmente, una volta per tutte, potrebbe attivare un vortice distruttivo.
Autostima
Il narcisista, per definizione, non è mai pago dei rimandi degli altri. Per questo la “vittima” potrebbe entrare in un loop drammatico, uno scontro con l’immagine di sé più profonda. Perché se da un lato il bello e dannato offre riscatto e visibilità, dall’altro non può che confermare il deficit di autostima.
Cosa fare in questi casi? La “vittima” del narcisista deve anzitutto chiedersi: perché questo individuo esercita su di me un fascino così irresistibile? Qual è il ruolo della mia autostima, in tutto questo coinvolgimento?
Le risposte a queste domande, come si vede, comportano già una presa di posizione, un progetto. Perché un rapporto interpersonale non si può fondare sulla disparità di potere, di influenza, di spazio. Di nessun tipo.